DARIO CARPANESE

25 Gennaio 2020 – Ore 18.00

 

Scuola della Carità – Via S. Francesco 61, Padova

Foto di Nina Marranconi

Dario Carpanese
Clavicembalo

Scuola della Carità
Via S. Francesco 61, Padova
Ore 18.00

Ingresso ad offerta libera

Con il patrocinio del Comune di Padova.

– Federico Perotti, Toccata Terza e Toccata Quarta (da Toccate di Intavolatura di Cimbalo, 2018)
– Béla Bartók, da MikrokosmosIn Lydian Mode* (vol. II); In Phrygian Mode* (vol. I); Hommage à J.S.B.* (vol. III); Minor and Major* (vol. IV)
– Simone Tessari, In** (2020)
– Béla Bartók, da Mikrokosmos: Chords Together and Opposed* (vol. V); Chromatic Invention I* (vol. III); Chromatic Invention II* (vol. III); Ostinato* (vol. VI)
– Pietro Ferreri, Aylin** (2020)
– Béla Bartók, da MikrokosmosBoating* (vol. V); Broken Chords* (vol. III); Major Seconds Broken and Together* (vol. V); Perpetuum Mobile* (vol. V)
– Leonardo Mezzalira, A Little Wow!/What?/Mmmh! Machine** (2019)
– Béla Bartók, da MikrokosmosChanson du renard* (vol. III); Chanson Hongroise* (vol. III); Dialogue* (vol. II); Nouvelle Chanson Populaire Hongroise* (vol. V)
– Dario Carpanese, Prisma** (2020)

*Trascrizione per Clavicembalo di Dario Carpanese
**Prima esecuzione assoluta

La nuova musica è sempre alla ricerca di nuovi suoni. A volte, per trovarli, costruisce strumenti completamente nuovi; altre volte spinge gli strumenti tradizionali al limite delle loro possibilità. Ma che cosa succede se, per fare musica nuova, si adopera uno strumento antico?

È quello che scopriremo durante il prossimo concerto dell’associazione Taverna Maderna, Sabato 25 Gennaio alle 18.00 nella meravigliosa cornice affrescata della Scuola della Carità in Via S. Francesco. Un evento tutto dedicato al clavicembalo, strumento quasi abbandonato nell’Ottocento a favore del pianoforte e poi protagonista di una vera e propria riscoperta a partire dall’Esposizione Universale di Parigi del 1899. Ad esibirsi sarà Dario Carpanese, clavicembalista, pianista e compositore padovano, tra i musicisti più versatili e vivaci dell’attuale scena musicale cittadina.

Il programma si apre con due brani, Toccata Terza e Toccata Quarta (da Toccate di Intavolatura di Cimbalo, 2018), del giovane organista e compositore piacentino Federico Perotti: composizioni che, dietro al titolo che rimanda ad una forma tradizionale, celano l’uso sapiente di alcune delle più interessanti possibilità moderne del clavicembalo. A seguire una scelta di brani da Mikrokosmos di Béla Bartók, grade raccolta di pezzi per pianoforte paragonabile solo al lavoro successivo di un altro geniale musicista suo connazionale, Játékok di György Kurtág. Già Bartók, nella prefazione al lavoro, aveva suggerito che alcuni brani, con i dovuti ritocchi, si potessero eseguire anche al clavicembalo: quelli che sentiremo durante questo concerto verranno proposti nella trascrizione realizzata da Dario Carpanese.

Bartók e il suo Mikrokosmos fanno poi da filo conduttore dell’intero programma, realizzando un contrappunto costante tra XX e XXI secolo: tra la musica di oggi e le sue radici novecentesche. Così, dopo In del giovane compositore padovano Simone Tessari – un brano che si ispira ad un’altra forma caratteristica della produzione contemporanea per clavicembalo, l’ostinato: uno dei brani più noti e di effetto scritti per lo strumento nel secolo scorso è proprio Ostinato di Ligeti – ascolteremo un’altra serie di brani del compositore ungherese, scelti in base all’affinità con i nuovi brani che seguono e precedono.

La composizione successiva, Aylin di Pietro Ferreri per clavicembalo ed elettronica, esplora una delle possibilità più evidenti, ma forse meno sfruttate, dello strumento antico: il minimalismo. A seguire, dopo un’altra serie di Mikrokosmos, il brano A Little Wow!/What?/Mmmh! Machine di Leonardo Mezzalira, ma anche gli ultimi brani di Bartók e il brano conclusivo – Prisma di Dario Carpanese – aprono, in qualche modo, alla teatralità e alla sorpresa.

E proprio per non rovinare questa sorpresa ci fermiamo qui e ci diamo appuntamento il 25 Gennaio nel complesso medievale di via San Francesco, sotto gli affreschi dei Varotari, per ascoltare lo strumento che già ha affascinato tanti compositori contemporanei: da Ligeti a Philip Glass, da Elliott Carter a Dutilleux passando per numerose formazioni di popular music tra cui i Beatles, i Beach Boys, Simon & Garfunkel.

Dario Carpanese, diplomato in Pianoforte, Composizione e Clavicembalo, si esibisce in diverse rassegne concertistiche sia in veste di solista che in formazioni cameristiche. Collabora con musicisti di fama internazionale come Jean Guillou, Vladimir Mendelsshon, Daniel Rowland, Leon Bosch, Joaquin Palomares, Julian Arp. Alcune delle sue composizioni sono state eseguite in diversi festival italiani ed europei come l’Internationale Domkonzerte di St. Blasien, il Festival Galuppi, il Festival dell’ascensione, Musica Nova, Amici della Musica di Padova e il Festival Biblico. Nel 2011 fonda l’Ensemble RossoPorpora, con il quale si esibisce in festival prestigiosi quali il Laus Poliphonie di Anversa, Pavia Barocca, Passie van Stemme di Leuven, Rema di Marsiglia, Amici della Musica di Padova, Fondazione Pietà dei Turchini di Napoli, Società del Quartetto di Vicenza e tanti altri. Collabora con direttori e interpreti di fama internazionale come Walter Testolin, Gabriel Garrido, Adrian Rodriguez van der Spoel, Roberto Loreggian e molti altri. Nel 2017 vince il Primo Premio Assoluto al Concorso Salieri di Legnago nella categoria Clavicembalo. La prossima produzione discografica lo vedrà coinvolto nella registrazione di una propria trascrizione per Clavicembalo delle Suite per Violoncello di J. S. Bach.

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Foto di Nina Marranconi